L’Associazione Acume ha patrocinato il 6° Convegno Nazionale di Toponomastica femminile (link al programma quì ) che si è svolto a fine Ottobre 2017 ad Imola. In questa occasione abbiamo presentato due relazioni, che saranno nei prossimi mesi pubblicate negli Atti del convegno.
La prima relazione indaga il rapporto fra donne e potere nel nostro paese, con particolare riferimento alla rappresentanza femminile nelle istituzioni e nei partiti.
Nel 2005 l’Italia era al 27° posto ora è al 14°, il miglioramento è dovuto anche all’introduzione di due importanti norme per incentivare la partecipazione delle donne alla vita politica: la legge 215/2012 e la legge 56/2014. Ma la presenza femminile nei posti che contano è scarsa e risulta evidente che l’aumento percentuale delle donne in parlamento non garantisce, da solo, la parità di accesso alle massime cariche pubbliche.
Anche nei partiti lo spazio di rappresentanza delle donne è critico, un solo partito politico è guidato da una donna. E anche in Europa si registra un modesto 19%, a conferma del fatto che i partiti nascono maschili e si modificano pochissimo negli anni, pur essendo la partecipazione femminile più consistente di quanto si immagini, seppure di tipo non convenzionale.
Il link per leggere l’intera relazione è quì
La seconda relazione riguarda le discriminazioni di genere nell’ambito del settore dell’audiovisivo, nello scenario internazionale e nazionale.
In particolare lo studio mette sotto esame il gap nella governance dei processi, laddove le donne hanno spazi assolutamente residuali in posizioni “sopra la linea” (pochissime le donne registe o produttrici, ad esempio), e gli stereotipi nell’immagine con cui le donne sono raccontate nella fiction e nell’informazione, dove hanno poca visibilità e non compaiono quasi mai in ruoli di leadership (ad esempio nei tg su 100 minuti solo 12 sono occupati dalla parola delle donne, e nella fiction le donne hanno più facilmente ruoli di spalla e sexi che di protagonista).
In questo scenario, quali sono i “doveri” delle politiche pubbliche? E cosa può fare il governo? e il servizio pubblico? e noi?
Il link per leggere l’intera relazione è quì
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