E’ finalmente in libraria il volume “Mappa delle diseguaglianze di genere. Dati e politiche per una trasformazione culturale“.
E’ un percorso di ricerca che parte da lontano, dal dossier sugli squilibri di genere nei settori culturali e creativi uscito tra il 2020 e il 2021 su Letture Lente, mensile di approfondimento dell’agenzia di stampa Cult. Catterina Seia e Ottorino De Sossi hanno accolto con entusiasmo l’idea di lanciare sul mensile un percorso di indagine sul gender gap in ambito culturale, al fine di comprenderne le caratteristiche e individuare evidenze e indicazioni di policy. Da qui è nata una call che ha ospitato, su Letture Lente, 45 contributi, individuali, a più firme e collettivi (hanno partecipato al dibattito anche alcune associazioni e istituzioni museali), che si è conclusa a dicembre 2021. A lanciare la call un articolo, Riflessioni sul genere, l’equità, la cultura e il futuro che ci attende, in cui si evidenziava l’urgenza di costruire, con il pensiero delle donne, una nuova visione di futuro. Il drammatico contesto aperto dal Covid19 indicava, infatti, che fosse arrivato il momento di mettere in discussione il modello di sviluppo, non più sostenibile, e che uno dei motori di questa trasformazione fosse l’abbattimento degli squilibri di genere. L’intuizione di allora è il fil rouge di questo volume.
Gran parte delle riflessioni generate dal dossier di Letture Lente e sintetizzate ne Il nuovo Decalogo di genere per le industrie culturali e creative costituiscono quindi le radici della Mappa, punto di arrivo di una comunità di persone, idee, scambi. Peraltro il progetto del “Decalogo” di Letture Lente è stato identificato come buona pratica dall’ultimo rapporto dell’Open Method of Coordination Working Group Towards gender equality in the cultural and creative sectors, uscito nel 2021 e il dibattito aperto dalla rivista ha fertilizzato la nascita dell’Osservatorio per la parità di genere presso il Ministero della Cultura nel novembre 2021.
Ma andando a ritroso lo studio appena uscito ed il dossier hanno alle spalle una buona pratica pubblica laddove una rete europea, la European Women’s Audiovisual Network, lanciò nel 2016 una grande ricognizione nel continente, raccolta per la parte italiana dalla Direzione generale Cinema, guidata da Nicola Borrelli, e messa a terra da due ricercatrici, Iole Giannattasio e Federica d’Urso. Il prezioso lavoro di Giannattasio e d’Urso ha ispirato un articolo uscito sulla rivista Economia della Cultura, Le diseguaglianze di genere nella società dello spettacolo e ha stimolato la curiosità di Pietro Valentino (direttore della rivista) e Celestino Spada (vice-direttore) con i quali decidemmo di lanciare nel 2018 una grande indagine sul tema, nei diversi settori della cultura, e un numero della rivista dedicato: Le discriminazioni di genere nei settori culturali e creativi.
La Mappa delle diseguaglianze è quindi frutto di una rete, di uno scambio di conoscenze, di condivisione e negoziazione di dati, evidenze, fattori, politiche. Questo è poi, alla fine, il messaggio principale del volume.
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