Obiettivo dello studio
è quello di esaminare e valutare l’impatto del sostegno dell’Apulia Film Commission alle produzioni audiovisive che girano sul territorio pugliese.
L’AFC ha deciso di mettere sotto esame le produzioni finanziate e sostenute dal 2007 ad oggi, così da verificare se e in che modo il territorio regionale ne abbia beneficiato.
Occorre infatti non perdere mai di vista, all’interno delle strategie di politica pubblica, la fase della valutazione, necessaria per stimare gli effetti di quelle politiche. In questo modo l’attore pubblico è in grado non solo di verificare se e in che modo un progetto pubblico ha funzionato ma, soprattutto, come migliorare le scelte future per rispondere al meglio ai bisogni del territorio.
Le evidenze raccolte mostrano, quindi, un caso virtuoso di politica territoriale, sia nel metodo che nel merito.
AFC: le scommesse di partenza
Per valutare l’efficacia dell’attività di AFC è necessario partire dalla sua mission, in sintesi:
- promuovere lo sviluppo della filiera industriale e creativa dell’audiovisivo e contribuire alla crescita di una rete di professionalità artistiche e tecniche pugliesi;
- sviluppare l’indotto economico/produttivo derivante dalla produzione cinematografica e audiovisiva, al fine di aumentare il vantaggio competitivo della regione inteso come il possesso di capacità e qualità uniche e distintive di quei luoghi, capaci di divenire la base per la costruzione di una vera e propria strategia di sviluppo;
- Promuovere una crescita sostenibile ed attenta alla qualità, alla creazione di competenze, alla costruzione di nuove reti, locali, nazionali ed internazionali.
AFC: gli strumenti
Per svolgere al meglio la propria mission AFC si è dotata negli anni di alcuni fondi con l’obiettivo di attrarre produzioni con continuità e incentivarle ad assumere il personale locale, tramite un meccanismo di rimborso dei costi di produzione sostenuti in Puglia:
- Nel corso degli anni i fondi sono cambiati, in particolare AFC ha esteso la gestione delle misure di supporto all’intera filiera cinematografica e audiovisiva, mediante una serie di finanziamenti di origine regionale (fondi ordinari), nazionale (FAS) e comunitaria (FSE, FESR, Interreg, MEDIA, IPA);
- Il fondo originario (Film Fund) istituito dalla legge regionale è stato affiancato da misure specifiche in grado di recepire le esigenze dei produttori, mettendo al servizio delle produzioni l’intero territorio, nella consapevolezza degli impatti economici e sociali considerevoli per la regione (International Fund, Regional Fund, Hospitality Fund, Development Fund);
- Negli ultimi due anni i fondi attivi sono stati: l’Apulia Film Fund (3 milioni di euro), l’Apulia Regional Film Fund (150mila euro) e l’Apulia Promotion Film Fund (200mila euro).
Attrarre produzioni audiovisive in Puglia
Tipo di supporto fornito 2007-2015
Tra il 2007 e il 2015 l’Apulia Film Commission ha contribuito con la propria dotazione finanziaria alla realizzazione di 269 produzioni e ha fornito il solo supporto logistico a 96 progetti
Titoli per supporto fornito 2007-2015
In rosso i progetti finanziati (269); in giallo i progetti cui è stato fornito il solo supporto logistico (96).
Supporto fornito per genere 2007-15
Nei nove anni di operatività l’AFC ha supportato la realizzazione di 159 FICTION, 102 DOC, 70 SHORT e 20 FORMAT.
In particolare, sono stati realizzati con il contributo finanziario fornito da AFC 93 lungometraggi, 7 film TV, 20 serie TV, 83 documentari, 56 cortometraggi, 4 videoclip, 1 programma TV, 1 videogame e anche 3 prodotti fuori formato; mentre è stato fornito il solo supporto logistico a 9 spot girati in Puglia.
Numero di giorni di lavorazione per anno
Produzioni finanziate e che hanno ottenuto il solo supporto logistico
Negli anni di operatività di AFC le produzioni hanno girato in Puglia per un totale complessivo di 3.720 giorni, una media di 17 giorni e un massimo di 147.
La quota di giornate di lavorazione delle produzioni che hanno ottenuto un finanziamento negli ultimi 3 anni è oltre la metà del totale degli 8 anni monitorati, ad indicare l’accresciuta capacità nel tempo di attrarre produzioni con budget più elevati o comunque a trattenerle più a lungo nella regione.
Le giornate medie di lavorazione sono passate dalle 15 alle oltre 20 nel triennio 2013-2015.
Titoli per numero dei giorni di lavorazione
Primi 10 prodotti per numero di giorni di lavorazione: Una musica silenziosa di Ambrogio Lo Giudice, Casanova Multimedia (147); Braccialetti Rossi 3 di Giacomo Campiotti, Palomar (114); Braccialetti Rossi 2 (104); Braccialetti Rossi (100); Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek, R&C Produzioni (75); La mia seconda vita da record di Donatella Cervi, Mediacreative (69); Gitanistan – Lo Stato immaginario dei Rom Salentini di De Donno e Giagnotti, Max Man (66); L’uomo nero di Sergio Rubini, Bianca Film (57); Galantuomini di Edoardo Winspeare, Acaba Produzioni, Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi, Cinema Undici, Non c’è più religione di Luca Miniero, Cattleya, Taglionetto di Federico Rizzo, Margherita Film (56).
Mappa delle location per comune (totale)
I comuni ospiti di una location sono stati più di 180, ad indicare l’estensione del territorio investito dalle attività dell’AFC.
Mappa delle location per provincia (totale)
La provincia dove le produzioni hanno girato di più è quella di Bari. Seguono le province di Lecce e Brindisi, Foggia, Taranto. In ultimo Barletta, Andria e Trani.
Contributi erogati e impatti
Contributi erogati da AFC
Dei quasi 11 milioni erogati da AFC tra il 2007 e il 2015 il 47% è stato corrisposto negli anni 2013 e 2014.
Tra il 2007 e il 2015 i lungometraggi hanno assorbito il 63% dei contributi totali ottenendo in media 82milla euro; le serie TV hanno ottenuto più di 2 milioni di euro e in media 145mila euro; mentre meno dell’1% del budget è stato corrisposto a videoclip, videogame e produzioni fuori formato.
Il calo del 2015 è dovuto allo slittamento del fondo dettato dai tempi necessari al passaggio al nuovo ciclo di progettazione europea.
“Lo speso” in Puglia
Le produzioni attratte hanno speso in Puglia tra il 2007 e il 2015 più di 46 milioni di euro. Da notare che nel 2015 le produzioni hanno speso in media più di 570mila euro: una cifra mai raggiunta negli anni precedenti.
I progetti che hanno speso di più sono i lungometraggi e le serie TV, ma sono da notare anche i quasi 2 milioni di euro spesi in Puglia tra il 2007 e il 2015 per girare documentari.
In media i lungometraggi lasciano sul territorio pugliese circa 390mila euro, le serie TV 790mila euro.
Il calo del 2015 è dovuto allo slittamento del fondo dettato dai tempi necessari al passaggio al nuovo ciclo di progettazione europea.
Titoli per budget investito in Puglia
Società di produzione per budget investito in Puglia
Speso in Puglia per giorni lavorazione
La relazione tra numero di giorni di lavorazione in Puglia e budget speso sul territorio è forte e positiva. In generale, al crescere anche di un solo giorno di lavorazione il budget speso cresce di più di 10mila euro.
Speso in Puglia per comune e provincia
La provincia dove è stato speso di più tra il 2007 e il 2015 è quella di Bari, seguono a questa Lecce e Brindisi.
Se però si guarda alla spesa media la classifica cambia. Le province in cui sono stati girati i progetti che hanno speso di più in Puglia sono BAT, Brindisi e Lecce: in media tra 400 e 500mila euro.
I primi 10 comuni per budget speso sono stati: Bari, Monopoli, Fasano, Lecce, Polignano a Mare, Torre Guaceto, Otranto, Altamura, Gravina e Brindisi.
La relazione tra numero di giorni di lavorazione in Puglia e budget speso sul territorio è forte e positiva. In generale, al crescere anche di un solo giorno di lavorazione il budget speso cresce di più di 10mila euro.
Un quadro generale
Tra il 2007 e il 2015 il territorio pugliese ha attratto produzioni per un budget complessivo superiore ai 270 milioni di euro. La dotazione finanziaria erogata da AFC è stata di poco inferiore agli 11 milioni di euro. In media AFC ha erogato un contributo di circa 49mila euro per prodotto. Il contributo massimo erogato è stato pari a 450mila euro. Le produzioni attratte hanno speso più di 46 milioni di euro. La spesa minima per singolo prodotto è stata pari a 3.700 euro, quella massima ha superato i 2 milioni. In media la spesa è di oltre 230mila euro.
In totale tra il 2007 e il 2015 la proporzione tra contributo regionale erogato e budget speso in Puglia è stato di 1:5,0, ovvero a fronte di un euro fornito sotto forma di contributo, le produzioni ne hanno spesi 5 all’interno del territorio regionale.
Il rapporto tra budget speso sul territorio pugliese e contributi erogati da AFC ha raggiunto il valore massimo (1:8,4) nel 2008 e il minimo nel 2013 (1:3,6), ma è stato sempre vicino ai cinque punti e quasi stabile nel 2011, 2012, 2014 e 2015.
I formati più remunerativi sono stati, in ordine: i documentari, le serie TV, i lungometraggi e i film TV. Sotto alla media complessiva, i cortometraggi, i videoclip, il videogame finanziato e le produzioni fuori formato.
L’impatto economico complessivo
L’impatto diretto generato dalle produzioni finanziate da AFC sul territorio ha un rapporto tra contributo e spesa sul territorio generalmente pari a 5. A questo impatto però va aggiunto quello indotto, moltiplicativo, che si attiva sul tessuto economico locale a partire da questa spesa ed è legato alla necessità, da parte dei fornitori di beni e servizi coinvolti direttamente dalle produzioni, di spendere a loro volta per soddisfare la domanda delle produzioni. Il valore del moltiplicatore è stato fissato da molti analisti tra 1,8 e 2,8. Se consideriamo un moltiplicatore pari a 2 il budget speso in Puglia ha dato origine a un processo moltiplicativo per l’economia territoriale generando un impatto doppio pari a oltre 90milioni di euro.
L’impatto di AFC sulla filiera dell’audiovisivo
Nei cerchi accanto alle fasi della filiera c’è il numero delle aziende presenti in Puglia come da dati della Camera di Commercio (agosto 2016). Dopo aver ripulito i dati, le aziende contate sono quelle con codice attività cinema e audiovisivo.
Riflessioni conclusive
LA VALUTAZIONE
I risultati raggiunti in questi anni sono significativi, come mostra questo studio, per le tantissime location utilizzate, per le numerose produzioni attratte in Puglia, per l’impatto economico sul territorio, diffuso e distribuito in tutte le province, per il contributo all’immagine della Puglia nel mondo. Inoltre la politica attrattiva di AFC ha agito come incubatore d’impresa, attivando competenze e conoscenze locali nel settore.
Lo studio qui presentato mostra nel dettaglio le caratteristiche e i risultati di questa strategia, i cui assi portanti sono una visione integrata della filiera – nella consapevolezza che la crescita e l’innovazione non avvengono per comparti chiusi, e questa è una caratteristica di questa fase storica, ed assolutamente evidente nel contesto pugliese – e una continuità e un impegno pubblico in grado di costruire una visione di medio-lungo periodo trasparente e valutabile.
PUNTI DI FORZA
- Un chiaro disegno di politica pubblica
- Mediazione/integrazione tra politiche volte a promuovere crescita economica, attenzione alla qualità, e promozione dell’industria culturale e della filiera dell’audiovisivo;
- Trasparenza e rendicontabilità (forza del metodo);
- Coerenza tra risultati raggiunti e obiettivi;
- Capacità di adattamento nel tempo;
- Formazione del management;
- Formazione di nuove professionalità della filiera audiovisiva;
- Visione di filiera;
- Investimento nelle reti internazionali; Posizionamento competitivo nel Meridione.
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Carente consolidamento del settore produttivo locale;
- Ancora debole è l’affermazione delle professionalità locali nel comparto dell’audiovisivo;
- Finanziamenti dipendenti da dinamiche esterne, quindi difficile fare programmazione;
- Rete infrastrutturale inadeguata allo sviluppo del territorio;
- Insufficiente infrastruttura digitale.
SPUNTI STRATEGICI
- Attivare nuove misure in grado di aiutare le imprese a crescere e, con loro, impattare tutta la filiera. Puntare su alcuni profili professionali che possano costituire elementi di competitività regionale;
- Privilegiare/incentivare formati con maggiori potenzialità di impatto: serialità televisiva,“fuori formato”;
- Attivare un modello economico stabile nel medio-lungo periodo;
- Innovare i servizi, specie in ambito finanziario (promotori finanziari del tax-credit);
- Promuovere start-up e specializzazione territoriale;
- Formare il pubblico;
- Attivare fondi per lo sviluppo;
- Definire accordi con le piattaforme per promuovere contenuti innovativi e progetti sperimentali;
- Individuare nuovi strumenti di valutazione: indicatori di impatto sul marketing turistico; indicatori di misurazione degli impatti secondari; indicatori di misurazione della reputation.
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